Valentino: The last Emperor.

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Classe ’32, Valentino Clemente Ludovico Garavani, o più semplicemente Valentino lasciò la natia Voghera nel 1950, quando appena diciassettenne, decise di partire alla conquista dell’alta moda parigina.
Terminati gli studi alla Chambre Syndicale de la Couture, fu presto assunto da Dessès, che rimase folgorato dall’abilità con la quale il giovane italiano schizzava figurini.
Gli anni nella Ville Lumiére gli diedero la possibilità di viaggiare, conoscere e sviluppare il suo stile; fu proprio durante una trasferta in Spagna che Valentino scoprì e fece suo quel rosso che diventerà l’emblema della sua storia.
Cosciente del proprio talento e desideroso di imporsi fece ritorno in Italia nel 1957, dove grazie all’aiuto economico della famiglia, aprì il suo primo atelier in via Condotti a Roma.
Gli anni 60’ segnati dall’epifanico incontro con Giancarlo Giametti (mente commerciale della maison), portarono Valentino al trionfo, una cascata di applausi sommerse la sua prima apparizione al Pitti di Firenze nel 1962 e le successive copertine su Vogue France lo consacrarono a “coututiers”, catapultandolo nell’Olimpo dei grandi della moda.
Sull’eco del fragore delle patinate nozze di Jacqueline Kennedy, che sposò Onassis fasciata da un Valentino in pizzo e avorio, divenne famoso in tutto il mondo.
Il suo stile fu un elegante equilibrio di: proporzioni ispirazioni floreali, stampe geometriche e raffinate trasparenze; Valentino conosceva le donne, e per anni mise al loro servizio: ricercatezza, un’ossessiva cura del dettaglio e una creatività senza eguale, il Maestro amava donne forti, eleganti e sofisticate, tante vestirono le sue creazioni, da Liz Taylor a Julia Roberts passando per l’imperatrice di Persia Farah Diba che fuggì dalla rivoluzione islamica con un cappotto Valentino.
Una serie infinita di celebrazioni degne dell’opulenza e dell’eleganza che lo contraddistinsero fecero da cornice all’addio del Maestro, che nel 2007 abbandonò quel mondo che sentiva più suo.

Class ’32, Garavani Valentino Clemente Ludovico, or more simply, Valentino, left his native Voghera in 1950, when only at seventeen, he decided to set off to conquer the Parisian haute couture.
After completing his studies at the Chambre Syndicale de la Couture, he was soon hired by Dessès, which was struck  with which the young Italian draw his sketches.
The years in the Ville Lumière gave him the opportunity to travel, learn and develop his style, and it was during a trip to Spain that Valentino was discovered and invented his red that will become the emblem of its history.
Aware of his talent and eager to establish itself , he returned to Italy in 1957, where with the economic help of his family, he opened his first atelier in Via Condotti in Rome.
The 60 were marked  by the epiphanic meeting with Giancarlo Giametti (commercial mind of the house), that brought Valentino to the triumph, a cascade of applause submerged his first appearance at Pitti in Florence in 1962 and the subsequent cover of Vogue France established him in ” coututiers “, catapulting him into the Olympus of fashion greats.
 The roar of the eco glossy wedding of Jacqueline Kennedy Onassis who married wrapped in a Valentino lace and ivory, became famous all over the world.
His style was an elegant balance of: proportions floral inspirations, geometric prints and sophisticated transparency; Valentino knew the women, and for years put himself at their service: sophistication, an obsessive attention to detail and creativity that knows no equal, the Master loved the strong, elegant and sophisticated women: many of them  dressed his creations, from Liz Taylor to Julia Roberts through the Empress of Iran Farah Diba who fled the Islamic revolution with a Valentino coat.
An infinite series of celebrations worthy of opulence and elegance  distinguished the goodbye to his fashion period, who in 2007 left that world that he felt made for himself.

with love, Elena

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27 comments

  1. Adoro Valentino, il suo stile delicato ed iper femminile, fatto di volant e sete floreali, e’ un elogio alla donna sofisticata ed iper femminile….bello, mai volgare sempre di gran classe….W la moda italiana! W il Grande Valentino, W il rosso Valentino.
    Ps questi post sulla storia della moda e del costume sono bellissimiiiii! Bravissima Elena: tu vestita Valentino staresti benissimo…ti aspettiamo con un bel abito rosso o a fantasia floreale in seta! Ciao!

  2. Sei un piccolo bignami della storia della moda italiana…e che moda! In questo caso usare questo termine e’ riduttivo, per chi la “moda” l’ha creata,desiderata,vissuta sognata,immaginata, esportata e resa inarrivabile per chi cerca invano d’eguagliarlo. Penso che con il suo ritiro si sia conclusa un’epoca contraddistinta da eleganza, ricercatezza ed unicità. Bellissimo

    1. Una delle sue ultime dichirazioni la esplica il tuo concetto

      V:”Oggi non è più tempo propizio per creare abiti d’Alta Moda. Ci sono molti talenti, ma la situazione mondiale è critica e non ci sono più le cifre necessarie a creare quelle collezioni.”

    2. Una delle sue ultime dichirazioni esplica il tuo concetto

      V:”Oggi non è più tempo propizio per creare abiti d’Alta Moda. Ci sono molti talenti, ma la situazione mondiale è critica e non ci sono più le cifre necessarie a creare quelle collezioni.”

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