20 anni senza Gianni Versace…

“Quando le persone guarderanno a Versace dovranno sentirsi atterrite, pietrificate, proprio come quando si guarda negli occhi la Medusa”
Gianni Versace

Ricordo come fosse ieri la prima volta in cui mi trovai davanti ad una creazione di Gianni Versace: ero piccola avrò avuto forse 10 anni quando, mentre passeggiavo per Torino con mia mamma, rimasi folgorata dalla caleidoscopica vetrina di un negozio del centro.
Un’immagine viva, riaffiorata proprio in questi giorni mentre leggevo uno dei tanti articoli dedicati al ventennale dalla scomparsa di colui che ha rivoluzionato lo stile italiano.
Erano gli anni 90: il mondo sognava Versace e Versace regalava sogni!
Collezioni, sfilate, campagne, cinema, tv e perfino il teatro: tutti parlavano Versace. L’immagine della medusa che aveva colpito quel bambino calabrese così curioso e ostinato adesso pietrificava il mondo intero.
Gianni Versace non ha semplicemente riscritto i codici dello stile italiano: lui ha creato un nuovo concetto di Moda.
Estetica esasperata, sublimazioni erotiche e culto del classico che diventa moderno: le sue creazioni esaltano la carnalità delle donne creando un concetto di moda a tratti violento.
I miei occhi di bambina non vedevano però di certo questo, per me Versace era colore, voglia di vivere, era più semplicemente il mio sogno di diventare la nuova Claudia Schiffer.
L’avrò raccontato in una decina di post ma è così: mentre le mie amiche giocavano a Lady Oscar e Candy Candy, io sognavo guardando i servizi dei grandi fotografi di moda (Richard Avedon, Helmut Newton e Bruce Weber) che ritraevano Christy Turlington, Stephanie Seymour, Carla Bruni e Naomi Campbell.

with love, Elena



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