Jeremy Scott: irreverence at power.

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Visionario, eccentrico ed estroverso, di certo non si può dire che Jeremy Scott passi inosservato.
Il suo debutto ufficiale può essere fatto risalire al 1997 a Parigi quando presentò una collezione di abiti durante Paris FW facendo debuttare l’allora quindicenne modella Devon Aoki; l’eco internazionale dell’evento fu tale da fargli ottenere il Best Young Designer dal CFDA.
Col suo spirito dannatamente pop, conquistò in breve tempo le passerelle di New York, Los Angeles, Londra, e nel 2004 fu inserito dal ”The Face Magazine” tra le cento persone più influenti del fashion system.
Continui richiami al vintage anni ’80, pantaloni punk, innovative giacche ispirate alla cultura pop americana, felpe cortissime e maniche a pipistrello, hanno permesso a Jeremy Scott di far breccia nel cuore di pop star e celebrities del calibro di Madonna, Rihanna, Lady Gaga.
Innovativo, forse troppo, è stato indicato da Karl Lagerfeld come un suo possibile sostituto alla guida della Maison Chanel.
Di fatto, dopo la celebrazione per i trenta anni di Moschino, ha preso in mano le redini della direzione creativa della maison, sostituendo, dopo ben diciannove anni, Rossella Jardini; il debutto sulle passerelle avverrà durante la fashion week il prossimo febbraio.
Personalmente sono sicura che quella dissacrante ironia che caratterizzò lo stile di Franco Moschino, rivivrà grazie allo spirito del designer americano, rendendo Moschino un marchio più giovane e sprezzante.

Jeremy Scott is definitely not the kind of person who remains unnoticed. His official debut dates back to 1997, in Paris, when he presented a collection of dresses during Paris FW, letting the young model Devon Acki start off; the international echo of the event was so huge that he won the Best Young Designer of CFDA. With his pop soul, he immediately conquered the catwalks of New York, Los Angeles, London, and in 2004 he was included by “The Face Magazine” in the list of the 100 most influent people of the fashion system. Several references to the vintage style of the 80’s, punk trousers, innovative jackets inspired by american pop culture, very short sweaters and batwing sleeves, allowed Jeremy to conquer the heart of pop stars like Madonna, Rihanna and Lady Gaga. So original, maybe too much, that he was mentioned by Karl Lagerfeld as his possible substitute in the leading of Chanel’s Maison. In fact, after the celebrations for the thirty years of Moschino, he took the reins of the creative direction f the maison, replacing, after 19 years, Rossella Jardini; His debut on the catwalks will take place during the fashion week next February. Personally, I’m sure that the irriverent irony that characterized the style of Franco Moschino, will come to life again thanks to the spirit of the american designer, who’ll make Moschino a younger brand.

with love, Elena

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6 comments

  1. Di jeremy scott non mi piace tutto, ma posso affermare che le adidas (quelle con le ali) con la sua collaborazione sono state il mio acquisto top da Adidas. Rimangono sempre un paio di sneakers, ma ti contraddistingono rendendoti unica..d’altronde le indossa anche una “regina” della moda come Anna Dello Russo! In un certo senso lo definirei il dolce&gabbana statunitense, in quanto genialità 😉

  2. A me pare più un Alexander Mcqueen. Io lo trovo inquietante ma, sono sicura che Elena si sarebbe preoccupata la pensassi diversamente 😉

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