The Louis Vuitton’s fairytale.

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La storia di Louis Vuitton ha il magico sapore di un’antica favola francese;di umili origini, nacque nel 1821 nell’antico borgo di Lons le Saurinier; già nel 1835 ancora quattordicenne lasciò il paese d’origine per recarsi a Parigi dove cominciò a lavorare come apprendista per il fabbricante di valigie Monsieur Marechal. Dopo pochi anni il giovane Louis si fece conoscere in tutta Europa tanto da diventare nel 1853 il preferito dell’imperatrice Eugenia. Alla corte di Napoleone III trovò il coraggio di mettersi in proprio, creando nel 1857, il celebre baule Vuitton, resistente, pratico ed elegante, è tutt’oggi il simbolo dell’arte moderna del viaggiare. Il successo fu immediato: solo quattro anni più tardi, aprirà a Parigi la sua prima valigeria di lusso, con l’insegna “Louis Vuitton: Malletier a Paris”, in Rue Neuve des Capucines. Aiutato dalla partecipazione all’esposizione
universale di Parigi del 1867 il marchio divenne sempre più celebre, tant’è che riuscì ad aprire punti vendita in tutto il mondo; al 1888 risale invece l’invenzione del pattern Damier Canvas, nel cui logo c’era scritto “marque L. Vuitton déposée”, ossia “marchio registrato L. Vuitton”. Nel 1892 Louis morì, le redini del gruppo passarono al figlio George che riuscì a promuovere il marchio a livello internazionale; sotto la sua guida Vuitton lanciò il celebre logo d’ispirazione vittoriana, Monogram, che alle iniziali del fondatore (LV) affiancava simboli di fiori e quadrifogli. Dal 1901 la maison iniziò a produrre un genere di bagaglio completamente nuovo: le borse morbide. La prima fu la Steamer Bag, ma sarà con la Keepall e
soprattutto con la Speedy che i bagagli morbidi s’imporranno nel mercato mondiale, divenendo i più fedeli compagni delle grandi star dell’epoca. Superando indenne il periodo successivo alle grandi guerre, sotto l’egidia di Odile Vuitton (nipote di George) l’azienda diventò una multinazionale nel 1977; vent’anni dopo subito dopo il centenario della tela Monogram, fu nominato direttore artistico Marc Jacobs. Il rivoluzionario stilista americano ideò una linea di “prêt-à-porter” di abbigliamento per uomo e donna, cui seguirono il lancio della prima collezione prêt-à-porter: calzature, accessori e gioielleria. L’influenza di Jacobs è palpabile, attraverso la visione personale che ha della storia e della cultura della moda, crea collezioni lussuose, atemporali e ricche di dettagli riuscendo però a mantenere intatta la tradizione Louis Vuitton.      Forte di 159 anni di gloriosa storia e di un valore di 26 miliardi di dollari, Louis Vuitton è oggi un leader assoluto nel mondo della moda.
The story of Louis Vuitton has the magical flavor of an old French fairy tale: he was born of humble beginnings in 1821 in the village of Lons le Saurinier; already in 1835, at the age of fourteen, he left the country of origin for travel to Paris where he began work as an apprentice for the case manufacturer Monsieur Marechal. After a few years, the young Louis became known throughout Europe and in  1853 he has become the favorite of the Empress Eugenie. During the court of Napoleon III, he found the courage to start his own business, creating in 1857, the famous Vuitton trunk, durable, practical and stylish, is still the symbol of modern travel. The success was immediate, just four years later, in Paris will open his first luxury luggage, under the name “Louis Vuitton Malletier à Paris”, in Rue Neuve des Capucines. Aided by the participation at the Universal Exposition in Paris in 1867, the brand became more and more famous, so much so that he was able to open stores all over the world; dates back to 1888, the invention of the Damier Canvas pattern, in whose logo was written “marque L. Vuitton déposée, “or” L. Vuitton trademark “. Louis died in 1892, and the reins of the group passed to his son George who managed to promote the brand at international level. Under his leadership, Vuitton launched the famous Monogram logo Victorian-inspired, with the founder’s initials (LV) flanked by symbols of flowers and shamrocks. Since 1901, the house began to produce a completely new kind of luggage: the soft cases. The first was the Steamer Bag, but it will be with the Keepall and especially with the Speedy soft luggage, that it will be imposed on the world market worldwide, becoming the most faithful companions of the great stars of the time. Overcoming harmless the aftermath of the great wars, under the aegis of Odile Vuitton (grandson of George), the company became a corporation in 1977, twenty years later, after the centenary of Monogram canvas, Marc Jacobs was appointed as artistic director. The revolutionary American designer, designed a line of “ready-to-wear” clothing for men and women, followed by the launch of the first collection of ready-to-wear, of footwear, accessories and jewelry. The influence of Jacobs was palpable, through the personal vision that has the history and culture of fashion, creates luxurious collections, timeless and full of detail while striving to maintain the tradition of Louis Vuitton. Stronger than 159 years of glorious history and a value of 26 billion dollars, Louis Vuitton is now an absolute leader in the fashion world.

with love, Elena

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46 comments

  1. Adoroooooo <3<3<3 Eleee dopo questo post la mia stima nei tuoi confronti è andata al massimoo!!!! 🙂

  2. Caspita, non conoscevo la storia, grazie ancora una volta…
    Ti devo fare due critiche:
    1) Il post va sistemato, nel senso che è tutto sconnesso
    2) Perchè negli ultimi post la prima foto è sempre doppia?
    Sicuramente son problemi dovuti alla fase di assemblaggio del post…fai fare le correzioni al tuo web designer…perchè è brutto a vedersi

    1. ciao annalisa! a me la foto doppia piace….comunque ne parlerò col tecnico..abbiate pazienza ancora qualche giorno!

      1. In primis gli spazi, ci sono spazi kmetrici e righe vuote, ad esempio : La prima fu la Steamer Bag, ma sarà con la Keepall e
        soprattutto con la Speedy che i bagagli morbidi s’imporranno nel mercato mondiale, divenendo i più…ma i problemi son tanti…
        L’articolo è bellissimo peccato per questi problemi…
        anche a me la doppia foto non entusiasma 😉

  3. il problema son gli spazi vuoti tra una riga e l’altra…probabilmente a te non appare, a volte lo fa quando usi programmi diversi,(lo hai scritto con un programma ed inserito con un altro sul blog)…bisogna stare attenti perchè inserisce caratteri e punteggiat diversi.
    Il nuovo blog è fantastico deve solo finire la fase di rodaggio!
    Anche io boccio la doppia foto iniziale

  4. Ho controllato, è tutto vero, non pensavo che Vuitton avesse una storia così lunga…
    Grazie al tuo articolo apprezzo nuovamente questo marchio tanto bistrattato dal tarocco che si vede in giro!!!

    1. bisogna conoscere anche l’altro lato della moda…la moda è storia, è arte, è molto di più di quello che vediamo!

  5. Purtroppo troppo taroccato o “per fortuna” Louis Vuitton secondo me e’ il meglio della pelletteria mondiale. Le sue borse , fin dagli anni 70′, erano un must fra le giovani signore di quegli anni. Posseggo delle Vuitton ma, devo dire, preferisco quelle senza loghi. Bellissimo post. Complimenti!!!!!!

  6. Bellissimo post…anche se dopo aver visto quella foto di Jacobs non ricordo più niente.
    9 per il post e 10 e lode per quel bono di Marc 😀

  7. Non pensavo ad una storia così antica, ho un motivo in più per odiare i falsari che attentano ogni giorno alla storia di questo marchio…
    Brava Elena che dimostri ogni giorno quanto vali…

    1. grazie miriam!!! per quanto riguarda la parte visual, cercherò di sistemare tutto! il sito è ancora in fase di rodaggio!

  8. presto o tardi qualcuno ti proporrà una rubrica televisiva sulla moda, scrivi benissimo… hai buon gusto e riesci a farti star bene il verde!!!!
    Brava Elena…peccato per tutti quegli spazi…

  9. Rimane il mio preferito…non c’è niente da fare. Colleziono borse e stole da anni perchè per me, è l’icona della classe.

  10. In questo post it sei superata…grazie per aver ascoltato i nostri consigli, anche grazie a noi Affashionate migliorerà!!!!

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