Luca Larenza, the designer,the interview. (part 2)

luca larenza at work

Chi è Luca Larenza?
Luca Larenza è un creativo con la passione per la moda maschile, la ricerca e i modi di comunicare non convenzionali. In particolare quello che mi piace di più è il prodotto maglieria, i volumi e le forme che si riescono a creare giocando con i diversi tipi di filati.
Dove nasci?Come hai iniziato?
Dal punto di vista artistico ho un background atipico: per 13 anni ho dipinto graffiti in giro per l’Europa; in quei viaggi è nata  la passione per il colore e per le forme che poi si è trasferita naturalmente sul prodotto moda. Ciò mi ha anche consentito un approccio più fresco e libero da schemi “scolastici”.
Sono laureato in Scienze Giuridiche, ho vissuto all’estero dove ho proseguito i miei  studi, ottenendo un Master in Fashion Management e ho lavorato come buyer per multinazionali del settore moda-retail.
Come e da cosa nasce il tuo processo creativo? Da cosa trai ispirazione?
Non c’è un momento preciso in cui nasce il processo creativo, qualsiasi sensazione o momento della giornata può essere fonte per un’idea.
Mi piace l’arte in tutte le sue manifestazioni, amo viaggiare, osservare la gente e le loro abitudini,
Ultimo viaggio?
In giro per la Germania ,fantastica.
Che difficoltà incontra un creativo nel sistema moda?
La maggior difficoltà sta nell’essere riconoscibili, bisogna riuscire a coniugare la propria visione artistica con  il business.
Cosa consiglieresti a chi vuole intraprendere questa strada?
Di avere le idee molto chiare, è un momento delicato. Sono ancora uno dei pochi comunque che crede nel valore delle idee e non nel semplice business.
A che progetto  stai lavorando?
Sto iniziando a lavorare sulla collezione autunno-inverno2013/14. C’è in programma una collaborazione molto interessante ma è ancora tutto top secret
Non ci puoi anticipare niente?
No finché si concretizzano le cose.
Qual è il tuo concetto di moda?
La moda è arte, cambia insieme alla società. Nel mio caso specifico è tradizione e innovazione allo stesso tempo.
La moda  è anche freschezza, divertimento e sorpresa.

Cosa pensi della moda italiana e del made in Italy in questo momento?
La moda italiana a mio avviso sta vivendo un momento di transizione.
Resta  sempre un punto di riferimento mondiale, grazie alla qualità e alla creatività che ci distinguono dagli altri, credo tuttavia che sia  importante supportare e credere nelle nuove realtà
Chi saranno i maestri del futuro?
Non credo che i nomi che hanno fatto la storia della moda possano essere sostituiti, ma ci sono realtà fresche che possono apportare una visione nuova e consapevole al sistema
3 nomi per il futuro?
Mi piace il filone dei nuovi designer che prendono spunto dalla tradizione più che i futuristi dark.
Tre nomi, non essere evasivo…
dai ma per forza i nomi???
e se tra due stagioni dovessero scomparire  io che figura ci faccio?

Riformulo la domanda. Tre colleghi che stimi?
Mi piace il lavoro di Umit Benan e di Andrea Pompilio.
Concordo pienamente per completare  il trio faccio io il tuo nome.
Dove ti immagini tra dieci anni?
Non lo so
Dove speri di essere?
spero di continuare ad emozionare le persone, il luogo non importa.
Per concludere….dove andrai in vacanza?
ancora non lo so (davvero!!)
Invento io  una risposta intellettuale stile Linosa o Lipari ?
(ride)
ti dico la verità
sul serio ancora non so nulla.

Who is Luke Larenza?
Larenza Luke is a creative with a passion for men’s fashion, research and non-conventional ways of communicating. In particular what I like most is the  knitwear product, volumes and shapes you can create by playing with different types of yarn.
Where were you born, how did you start?
From the artistic point of view I have an atypical background: for 13 years I have painted graffiti all around Europe, and in these journeys was born my passion for color and shapes, that then moved on naturally produced fashion. This has also allowed me a more fresh and free approach  from “school”schemes.
I have a degree in Legal Sciences,  I lived abroad where I continued my studies, obtaining a Masters in Fashion Management and worked as a buyer for the fashion-retail multinationals.
How and from what does your creative process grew up? Where do you get inspiration?
There is no precise moment when the creative process is born, any feeling or moment of the day can be a source for an idea.
I like art in all its manifestations,  I love traveling, watching people and their habits.
Last journey?
Around Germany, fantastic.
What difficulties are encountered in a creative fashion industry?
The main difficulty lies in being recognized, we must be able to combine artistic vision with the business.
What do you suggest to anyone who wants to take this route?
To have very clear ideas, it is a delicate moment. I am one of the few that still believes in the value of ideas and not simply in the business.
What are you working at?
I’m starting to work at the collection aw 2013/14. There is in  program a new collaboration very interesting, but it’s still all top secret.
You can’t anticipate anthing?

Nothing till all the things are much clear.

What is your concept of fashion?
Fashion is art, it changes with society. In my case it is tradition and innovation at the same time.
Fashion is also fresh, fun and surprise.

What do you think about Italian fashion and made in Italy at this time?
The Italian fashion in my opinion is going through a transition.
Remains a worldwide reference thanks to the quality and creativity that set us apart from others, but I believe it is important to support and believe in the new reality.
Who will be the masters of the future?
I do not think the names that have shaped the history of fashion can be replaced, but there are realities that can bring a fresh new vision and knowing the system.
3 names for the future?
I like the new trend of designers who are inspired by tradition rather than the futurists dark.
Three names, do not be coy …
Three names, but by force??
and if they’ll disappear in two seasons what figure I do?

Rephrase the question. Three colleagues who do you esteem?
I like the work of Umit Benan and Andrea Pompilio.
I fully agree, and to complete the trio I’ll add your name.
Where do you see in ten years?
I do not know.
Where do you hope to be?
I hope to continue to excite people, the place does not matter.
Finally …. where will you go on vacation?
I still do not know (really!!)
I invent an intellectual style answer: Linosa or Lipari?
(Laughs)
I tell you the truth
seriously still do not know anything.

luca larenza

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12 comments

  1. che storia strana… mi ritrovo a stimare uno stilista… magari 2 giorni fa criticavo il writer… magari erano la stessa persona! Mi dispiace ma i graffitisti proprio non mi piacciono!

    …P.S.in compenso mi piace un sacco il modello…….. 🙂

  2. Che bella intervista, che belle parole. La moda è arte e l’arte è capita profondamente da pochi, i più passano, guardano, ma non capiscono realmente cosa c’è dietro a tutto ciò.
    Ciaoooooo bel post davvero!!!

    1. grazie moky! c’è tanto sacrificio, tanta dedizione e soprattutto bisogna essere anche artisti…altrimenti nn vai da nessuna parte!

  3. Bella intervista!!!Davvero curiosa la sua storia..
    Grazie Elena per questo post..è interessante capire come nasce un progetto e le emozioni e le sensazioni che provano gli artisti..è sempre un piacere leggere i tuoi posti e scoprire sempre cose nuove! <3
    ah,le foto della campagna con il vecchietto sono strepitose! 😉

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