forse non tutti sanno che…

L’abito maschile da cerimonia…

Si rifa’ ao codici sartoriali di fine Ottocento, quando al redingote la giacca a code si indossavano in contesti mondani o in quelli lavorativi più formali. Per esempio, intorno al 1910, gli uomini d’affari indossavano il tight nero tutti i giorni, per gli appuntamenti di lavoro ma anche ai matrimoni di famiglia.

Il pizzo…

Fino al ‘500 era utilizzato per decorare gli abiti ed era rigorosamente fatto a mano. A partire dal 1840, si introduce al produzione a macchina (utilizzata ancora oggi), e ha acquisito diversi significati culturali a seconda del colore indossato: il bianco per la purezza, il rosso per lo scandalo e il nero per il lutto.

La tintura…

Fino a meta’ Ottocento, tutti i coloranti per tessuti erano riservati a regno naturale. I mordenti come sale e urina si mescolavano ai coloranti per ottenere tinture diverse. Dal 1850 circa in poi, i chimici europei crearono i coloranti a base di anilina sintetica, prodotti dal catrame di carbone, e da quel momento in poi i costi di produzione si ridussero significativamente.

Sporty women…

Nell’Ottocento l’abbigliamento sportivo femminile si ispira prevalentemente al guardaroba maschile. Tutto cambia negli anni Venti, quando la campionessa di tennis Suzanne Lenglen impone nuovi stili e di conseguenza le case di moda come Lanvin e Patou aprono reparti di abiti sportivi. Si ricorda ancora la prima tuta da sci, disegnata nel 1929 da Burberry, composta da un paio di pantaloni a sigaretta ed una giacca copiata dalle uniformi delle ausiliarie inglesi durante la Prima Guerra Mondiale. Negli anni “60 fu poi la volta dell’utilizzo della Lycra, del denim e del jersey anche nelle collezioni di alta moda.

 



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